I più grandi doni che puoi dare ai tuoi figli sono le radici della responsabilità e le ali dell’indipendenza.
Denis Waitley
I genitori hanno l’obbligo di provvedere al mantenimento del figlio anche se maggiorenne qualora non economicamente autosufficiente, quando il figlio raggiunge la propria indipendenza economica viene meno l’obbligo del mantenimento, così come cessa nel caso in cui tale indipendenza non sia stata raggiunta per inerzia o rifiuto ingiustificato del figlio.
Come chiarito dalla Suprema Corte (ordinanza n.38366/21) l’obbligo di mantenimento dei figli non cessa automaticamente al raggiungimento della maggiore età, “ma è destinato a protrarsi oltre là dove i figli, senza colpa, siano ancora dipendenti dai genitori”.
Se il figlio ha abbondantemente superato la maggiore età, è precario, o senza un lavoro stabile o tale da renderlo economicamente autosufficiente spendendo il conseguito titolo professionale sul mercato del lavoro, non può continuare a fare affidamento sui genitori, ma ad altri strumenti previsti di sostegno al reddito, fermo restando l’obbligo alimentare per le essenziali esigenze del soggetto bisognoso.
Il figlio, seppure si è adoperato alla ricerca di un’occupazione lavorativa “in base alle opportunità reali offerte dal mercato del lavoro, anche ridimensionando le proprie aspirazioni, senza indugiare nell’attesa di un’opportunità lavorativa consona alle proprie ambizioni” (Cass. 17183/2020;Cass. 27904/2021), considerata la sua età, non può garantirsi una vita dignitosa continuando a gravare sui genitori reclamando il diritto al mantenimento, ma deve fare ricorso agli altri aiuti sociali di sostegno al reddito.
Riflessione
Con questa ordinanza, la Cassazione ci invita a una seria riflessione, quando si raggiunge una certa età e si è conseguito un titolo professionale ( nel caso di specie 35 anni e diploma di estetista), ma non si ha ancora una stabilità economica o adeguatamente autosufficiente, non si può pensare di continuare a fare affidamento sui genitori, ma esistono degli strumenti di sostegno al reddito.
Seppur vero che i genitori non vivano in eterno, e dunque bisogna rimboccarsi le maniche, è anche vero che pensare di crogiolarsi e affidarsi al reddito di cittadinanza non stimola alla ricerca di un lavoro, e allora cosa fare?
Essere indipendenti, vuol dire essere liberi di decidere, di poter gestire la propria vita in autonomia, facendo scelte inclini alle proprie aspirazioni, ambizioni, passioni.
Sia che si ricorra al mantenimento, sia al reddito di cittadinanza, che autonomia, e sino a quando, si potrà fare affidamento?
A volte siamo troppo giovani per preoccuparci del domani, ma forse è meglio essere da subito responsabili del proprio futuro anche facendo scelte difficili e dolorose, la libertà, anche quella economica, per i più, richiede sempre grande sacrificio, impegno, azzardo .
“Lavora sulla tua stessa salvezza. Non dipendere dagli altri.”
Buddha
Forse, come riportato nell’incipit di questo articolo, seppure è vero che i genitori si preoccupano dei propri figli intervenendo per qualsiasi necessità, il migliore intervento non è il soccorso, ma la capacità di aver impartito al proprio figlio il senso di responsabilità e il sapersi rendere indipendente. I figli vanno aiutati a inseguire i propri sogni, ma anche ad assumersi le proprie responsabilità. Non tutto è dovuto e il frutto dal miglior sapore, è quello ottenuto dal proprio guadagno.
Note
- Art. 147 c.c.;
- art. 433 c.c.;
- Cassaz. 38366/21.