Genitori social compulsivi.

L’utilizzo dei social deve essere sempre ponderato. Un genitore per primo, deve vigilare affinchè non costituisca un possibile pregiudizio per i propri figli”.

Nuovi termini sono entrati ormai a far parte del nostro vocabolario: social, post, web, selfie ecc.

Più stiamo al passo con la tecnologia e più ci sentiamo moderni.

Pubblichiamo spaccati della nostra vita che ci vede coinvolti in prima persona oppure della famiglia, del nostro modo in definitiva di vivere la quotidianità.

E’ pensiero comune che i più social siano i giovani, invece, in questo articolo parleremo dell’opposto, e cioè quando ad essere social compulsivi sono i genitori e non i figli.

Spesso madre e padre uguagliano o addirittura superano i figli nel tempo trascorso sui social, e pubblicano ogni cosa, incuranti che anche in famiglia, bisogna prima di condividere un post, una foto o un video che coinvolga altri membri, chiederne il consenso.

Si, perchè ad esempio una foto del figlio, che a una madre sembra buffa, simpatica, divertente, al minore può dare fastidio perchè lo ridicolizza.

Dunque ci chiediamo: ai genitori tutto è concesso, possono pubblicare ogni cosa che riguardi i figli sui social, o esistono dei limiti? .

I genitori possono pubblicare foto/video del figlio solo se sussiste il consenso di entrambi qualora il minore non sia in grado di manifestare la propria volontà.

Cosa vuol dire?

Il d.lgs. n. 101/2018, di adeguamento dell’Italia al regolamento Ue 679/2016 (Gdpr), fissa a 14 anni l’età per iscriversi a un social network senza il consenso dei genitori.

Dunque, dai 14 anni in su, il minore viene ritenuto capace di manifestare la propria volontà ed esprimere il proprio o meno consenso alla pubblicazione di foto o altro che lo riguardi sui social, in caso di età inferiore, devono assentire mamma e papà.

Se non sussiste il consenso del minore o di entrambi i genitori, non si possono pubblicare post sui social, e se già fatto, bisogna rimuoverli, qualora ciò non avvenga, sarà un giudice a disporlo.

Negli ultimi anni varie pronunce giudiziarie hanno tutelato il diritto del minore a non vedere lesa la propria reputazione, e addirittura il Tribunale di Roma nel 2018, non solo ha imposto a una madre la rimozione dai social di ogni dato lesivo della privacy del figlio, ma ha anche deciso che in caso di inottemperanza, avrebbe dovuto risarcirlo pagando una somma pari ad euro 10.000,00.

Ricordiamo che compito dei genitori è educare la prole, che nel mondo tecnologico si traduce nel rispettare e non violare la privacy del minore.

Il Tribunale di Mantova in una recente pronuncia del 2017 ha addirittura precisato che la pubblicazione di foto dei minori sui social network li esporrebbe a seri rischi, cosi chiarisce il giudice in sentenza: “l’inserimento di foto di minori su social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line, non potendo inoltre andare sottaciuto l’ulteriore pericolo costituito dalla condotta di soggetti che taggano le foto on-line di minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia. Il pregiudizio del minore è dunque insito nella diffusione della sua immagine sui social network sicchè l’ordine di inibitoria e rimozione va impartito immediatamente” .

Conclusioni

I genitori devono imparare un utilizzo dei social che non sia pregiudizievole per se stessi e per i propri figli, essere consapevoli che il web sia un importante veicolo di informazioni, uno strumento certamente utile per stare al passo con i tempi, ma senza dimenticare che il pericolo passa anche e soprattutto dalla rete e quindi, vigilare.