PARTE SECONDA

6)”LE SCELTE DEI GENITORI RICADONO SUI FIGLI” del 08 aprile 2021

Riflessione

Quando un nome è ridicolo?

Non esiste una risposta definitiva, l’unica cosa che come genitori possiamo sforzarci di fare è quella di contemperare e trovare un giusto equilibrio tra le nostre preferenze o originalità e la consapevolezza di rispettare il diritto fondamentale e la dignità di un bimbo ad avere un nome che gli viene imposto e che segnerà il suo sviluppo e il rapporto relazionale con gli altri.

La sfera della vita privata dei genitori incontra il limite della tutela della dignità del minore”.

7) “BULLISMO: TRA L’INDIFFERENZA DEGLI ALTRI, LA CATTIVERIA DEI SIMILI, IL DOLORE E LA SOLITUDINE DI CHI SUBISCE” del 16 maggio 2021

Riflessione

La violenza è un fallimento, per chi la pratica, la subisce, per la scuola, la famiglia e per la società.

Fallire, vuol dire avere delle mancanze, se c’è bullismo, c’è mancanza di civiltà, amore, futuro, spensieratezza, solidarietà, educazione, ma principalmente di rispetto, per gli altri e per se stessi.

Se c’è bullismo, vuol dire che la famiglia, la scuola, tutti noi abbiamo fallito, perchè abbiamo permesso con l’indifferenza, la condivisione, l’egoismo, l’omertà, che ciò potesse accadere.

LA SCUOLA

La scuola è quella piccola società dove l’individuo forma la sua personalità, impara a gestire il confronto con gli altri, sviluppa le proprie capacità, il senso di responsabilità personale e con l’ambiente; crea il proprio futuro.

Compito della scuola non è solo quello di formare ragazzi preparati e capaci con il classico “sapere”, il compito primario è quello di far crescere giovani rispettosi delle debolezze altrui, dell’altro come tale, e non come “lo sfigato”; di essere un giorno uomini capaci di stare in società e vivere la propria vita in armonia con se stessi e con gli altri, senza violenze, prepotenze, sopraffazioni e soprusi.

Le basi per una sana e corretta educazione si gettano a casa e a scuola, se questa macchina inizia a malfunzionare, abbiamo una società incapace di solidarietà e altruismo, egoistica e prevaricatrice, con conseguenze devastanti per chi è “incapace” di sopravvivere all’altrui malvagità.

8) “FRASE MINATORIA ALL’INSEGNANTE PER CONDIZIONARE IL GIUDIZIO SUL RENDIMENTO, SCATTA IL REATO DI CUI ALL’ART. 336 C.P..” del 30 maggio 2021

Riflessione

Diceva Sigmund Freud: “I mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine il genitore, l’insegnante e lo psicologo”.

E’ proprio vero, quello dell’insegnante è uno dei mestieri più difficili, “i maestri” sono un esempio per i propri ragazzi, impartiscono e diffondono non solo sapere , ma anche insegnamenti di vita.

Il ruolo dell’insegnante è fondamentale per la crescita personale e professionale di ogni futuro uomo e donna nella società, e per molti sono il faro illuminante del proprio “domani”.

In passato si aveva assoluta riverenza per gli insegnanti, oggi molti docenti, vivono nel terrore di subire minacce e aggressioni da parte degli alunni e dei genitori.

Vero è che l’insegnante dovrebbe saper rivestire tale ruolo con obiettività di giudizio, al di là di antipatie personali o prese di posizione pregiudizievoli per il proprio ruolo e il proprio operato, un alunno e un genitore devono dal canto loro comprendere il difficile e delicato ruolo del docente, consapevoli che non si ottiene la ragione con la “forza” o in maniera arbitraria, ma con il rispetto e il dialogo; a volte, possono essere gli alunni e i genitori, insegnanti, degli insegnanti stessi, perché con l’educazione e la capacità di far comprendere eventuali errori, si disarma anche il “più potente”. E se proprio neppure le grandi virtù “quali il dialogo, la pazienza, il rispetto e l’educazione” sortiscono alcuno effetto, ricorriamo alla legge.

Frase

Intelligente è colui che si serve di tale mezzo usandolo negli opportuni momenti, disarmando l’ignoranza, i pregiudizi e la convinzione di essere nel giusto rispetto agli altri.

9) “Reddito di libertà: un contributo alle donne vittime di violenza per favorire l’indipendenza economica” del 3 settembre 2021

Non esiste il sesso debole o inferiore, esistono i diritti, che sono uguali per tutti, senza distinzione alcuna, siamo persone, uomini e donne, e tutti apparteniamo al genere umano, è l’intelligenza a essere diversa: la capacità di trattare l’altro come se stesso, con uguale libertà e dignità, questa si, non appartiene purtroppo a tutti.

Si può essere vittima di violenza non solo fisica (calci, pugni, pestaggi), psichica ( frasi come: non vali niente, sei una nullità, fai schifo, ecc.), sociale (isolamento ed emarginazione, impossibilità di confrontarsi e frequentare gli altri), ma anche economica.

“Reddito di libertà”, rendere libera una donna restituendole anche l’autonomia economica per vivere e pensare con dignità al futuro, lasciandosi alle spalle un passato anche di violenza economica; la libertà deve essere totale per attuare e concretizzare le proprie scelte e la propria volontà, nessun ostacolo per la libertà, come diceva una nota scrittrice:

Non sono un uccello; e non c’è rete che possa intrappolarmi: sono una creatura umana libera, con una libera volontà”.


Charlotte Brontë

10) “GENITORI E FIGLI SUL VACCINO ANTI COVID – 19” del 18 settembre 2021

Dover scegliere tra salute o libertà di movimento, prima si avevano entrambe, e forse non si sapevano apprezzare, problema di non poco conto, se tale può chiamarsi una “scelta” dettata dalla convinzione di tutelare la propria salute o piuttosto da quella di riprendersi la propria libertà relazionale.

I giovanissimi sono molto propensi a vaccinarsi per riacquistare quella libertà che è stata fortemente lesa dal “nemico invisibile”, e per avere quel lasciapassare che consente di riconquistare quella “normalità”, e riprendersi quella quotidianità, perse da troppo tempo.

CONTINUA……..